Non fiori ma opere di bene

sulle parole di Ravera e Pizzorno

Posted in Vita politica in Riviera by diegozun on 23 agosto 2010

Onde fare chiarezza, ma soprattutto economia di tempo ed energie, in qualità di Consigliere Nazionale mi preme ricordare ai signori Segretari di Udc e Prc che le parole del nostro Segretario Provinciale Paolo Caviglia in merito alle possibili alleanze tra Psi e Udc quali nuovo motore di una forza di centro sinistra sono ciò che è stato espresso durante il Congresso del nostro partito a Perugia il 9 luglio: molte convergenze con Udc, molte meno con Rifondazione.
Nonostante abbia molta meno esperienza del Segretario Ravera, ricordo che le adesioni con riserve ed eccezioni, di certo molto affascinanti per mostrarsi partiti “di lotta e di governo”, hanno comportato a Roma la caduta del governo Prodi pochi anni or sono, consegnando il Paese a un bipolarismo di plastica caratterizzato dalla scomparsa della fisiologica varietà politica nel parlamento italiano e da un governo irrispettoso della Costituzione, basato sul populismo, sulla demagogica, sulla finzione.
Per quanto riguarda l’Udc, non sono nuove le strategie locali, e quanto espresso attraverso il nostro segretario non è altro che la strategia delineata durante il congresso: cercare preferibilmente convergenze con l’Udc, senza “tirare per la giacca” nessuno nè fare “giochi di potere”, quantomeno, dalla nostra posizione –ahimè- soprattutto, offrire qualsivoglia genere di sedili.
La sfida che ha lanciato il Segretario Provinciale del Psi è “semplicemente” (così tanto non è sembrato a quanto pare) quella di sapere aderire pienamente a un programma per acquisire tutti i partiti all’interno della Coalizione maggiore credibilità presso l’elettorato in qualità di solida maggioranza di governo di una città, ponendo quale condicio sine qua non per correre insieme alle elezioni solamente la base di una coalizione elettorale: il compromesso.

Diego Zunino
Consigliere Nazionale del Partito Socialista Italiano

Election Opera: where are the Socialists?

Posted in Vita politica in Riviera by diegozun on 31 gennaio 2010

tutto si può dire sulle Elezioni Regionali tranne che non manchi la suspense, come nelle più immortali soap operas. I primi spostamenti si sono avuti con Roberta Gasco che è passata dall’Udeur al Pdl e già avremmo inteso che la bagarre sarebbe stata più che appassionata.

Il Pdl prosegue verso il suo obiettivo mostrando molti nervi scoperti tra cui la corrente Orsi ora al fotofinish per collocare il proprio Bellasio e catturare i voti della nutrita lobby dei cacciatori.

La Lega sembra perdere lo smalto e lo slancio delle Amminsitrative ed Europee 2009 e sulla compagine padana che correrà contro il Centro[-(Sinistra)] vige ancora l’incertezza.

Il Pd si abbandona alla linea bersaniana del “cantiere dell’Ulivo”: guardando sempre più verso il centro rischia di cedere le prime pagine agli autorevoli candidati delle liste civiche -ben lungi dalla sinistra. e all’altro grande protagonista l’Udc.  Dopo avere “democraticamente” rinunziato alle elezioni primarie, l’unica certezza che si potrebbe attribuire ex ante al partito è il marcato autolesionismo.

L’UDC conferma invece la vera validità del “laboratorio Liguria”: il “grande Centro” (PD, UDC, IDV, API?) si avvia ai nastri accomunato dal piatto ricco che la Presidenza della Regione può garantire tra Giunta e Sottogoverno. Abbiamo assistito ai tripli salti mortali dei leghisti epurati dopo l’avventura della Guardia Nazionale Padana che ora si riparano dietro lo scudo crociato.

La Sinistra entra invece dalla porta secondaria tanto quella radicale quanto quella riformista: al di là dei comunicati stampa di rito sulle liste dei partiti, non riesce a fare affatto notizia nemmeno la decisione di PSI e SeL nell’autosospendersi dalle trattative con il Presidente Burlando per formare una compagine alternativa alla Sinistra del Pd. Decisione peraltro smentita dal buon Fabio Mussi che sostiene invece un programma alternativo di Sinistra Ecologia Libertà all’interno della coalizione con Burlando, generando così una discreta confusione all’elettorato.

E i Socialisti? Dove sono finiti? Tormentone nella mia pur breve esperienza di sostenitore e tesserato del partito. Possibile che un Partito che ha regalato personalità politiche e riforme di assoluto rilievo venga così obnubilato: archiviata l’esperienza del decennale della scomparsa di Bettino Craxi strapazzato da destra a sinistra nel tentativo di santificarlo o demonizzarlo, i socialisti tornano nel proprio grigio anonimato, come garofani in via di appassire ritornano a seccare tra le pagine dei libri di storia. I socialisti sono trasversali a ogni polo, che ne annovera un discreto numero, ma non riescono mai a contarsi. Non ultima la scelta di far continuare ad esistere un Nuovo Psi che non vede nemmeno tra i propri iscritti le più belle anime socialiste dell’attuale governo.

Saremo sicuramente un partito dello zero virgola anche a queste Elezioni Regionali, ma invito apertamente a chi crede ancora nei valori Socialisti e nell’identità che questo riesce a difendere (o cerca di farlo) in un clima così travagliato di fregarsene del voto utile: Burlando e Biasotti verranno eletti comunque anche senza il tuo voto, e probabilmente le promesse che avrai strappato da questi sedicenti salvatori della Patria Ligustica saranno vane o dimenticate. Se credi che non prendere alcuna decisione per abbracciare tutte le decisioni possibili sia del tutto un’assurdità rinuncia alle tendenze maggioritarie, scegli di non abbandonare la palla al Centro e lasciare il goal all’avversario VerdeAzzurro.